Mentre ci si interroga sull’apparente assenza della diplomazia in Ucraina e in Medioriente, l’Istituto Luigi Sturzo il 9 Aprile 2024 ha promosso un incontro con alcuni Ambasciatori che dirigono o collaborano con i maggiori centri studi di politica estera italiani.
Se da una parte è emersa la considerazione generale che in tempi di guerra e di crisi, la diplomazia dovrebbe acquistare un maggior protagonismo, dall’altra si è sottolineata la sua funzione ‘costituente’, di mediazione e garanzia che oggi più che mai occorre per ristabilire regole comuni e per ricomporre un ordinamento internazionale condiviso, affiancando alla diplomazia bilaterale, negoziale, quella multilaterale, normativa.
Se la diplomazia non è riuscita a prevenire gli attuali conflitti, né ad imporre un cessate il fuoco, è sopratutto perché è venuta a mancare la convergenza di intenzioni dei principali protagonisti internazionali. Una conseguenza anche del deficit di leadership e governance verificatosi dopo la fine della Guerra fredda e che la stessa Unione Europea non è riuscita a colmare, faticando ancora a rivestire un ruolo da protagonista sulla scena mondiale necessario per garantire pace e sicurezza nel suo stesso vicinato.
Da qui bisognerà ripartire, guardando a modelli che hanno funzionato nel passato, riaffermando la centralità della diplomazia per fare ulteriori passi in avanti.
Le imminenti elezioni europee, con le ipotizzate riforme istituzionali, dovrebbero costituire la premessa per l’elaborazione di una politica estera e di sicurezza europea meglio coordinata e credibile.
Per approfondire quanto emerso nell’incontro alcuni articoli usciti su quotidiani e riviste: