Nel contesto del lavoro archivistico in corso sul fondo di Luigi Sturzo, l’Archivio Storico ha concluso l’inventariazione analitica di un’altra serie della corrispondenza degli anni dal rientro di Sturzo dall’esilio fino alla morte, denominata “Corrispondenza per articoli 1946-1959”.
Si tratta di circa 7.000 documenti, articolati in 53 fascicoli e conservati in 11 scatole.
Questa parte della corrispondenza testimonia l’intensa attività pubblicistica di Sturzo dopo il suo rientro in Italia. Ma soprattutto testimonia l’eco e le polemiche che i suoi articoli suscitavano dando vita a questa nutrita e variatissima corrispondenza con ogni sorta di umanità e alla quale Sturzo attendeva ogni giorno con scrupoloso impegno.
Vi si trovano i nomi di intellettuali di diversa condizione e ruolo, di personaggi dell’editoria e direttori di testate, come Rodolfo Arata direttore di Il Popolo e Luigi de Secly direttore de La Gazzetta del Mezzogiorno, di politici e manager, di vecchi e nuovi amici, m anche di tanta gente semplice e di tanti affezionati lettori degli articoli che quasi quotidianamente pubblicava sul “Giornale d’Italia”.
Come di consueto, l’inventario è stato redatto sia in versione informatizzata che in versione cartacea, e offre una descrizione analitica del contenuto dei singoli fascicoli, con la dettagliata indicazione di tutta la corrispondenza prodotta da Sturzo, di tutta quella da lui ricevuta e di ciascun mittente.
Per agevolare la ricerca sono state, inoltre, compilate 70 pagine di indici onomastici, toponomastici e di enti.
Questo inventario segue e va a completare l’inventario della “Corrispondenza personale” degli anni 1946-1959, pubblicato lo scorso mese di maggio, per un totale di altri circa 4.500 documenti.
La documentazione, unitamente all’inventario cartaceo, è disponibile per la consultazione in sede da parte di chiunque voglia farne richiesta.