A distanza di 10 anni dalla scomparsa di Giulio Andreotti, l’Istituto Luigi Sturzo e la Fondazione Hanns Seidel Italia/Vaticano organizzano la mostra L’insostenibile leggerezza dell’estero – Satira politica dal 1950 – 1991, progetto espositivo che racconta 40 anni di storia politica internazionale attraverso 130 vignette di satira provenienti dall’Archivio Giulio Andreotti.
Sono quattro i capitoli tematici, Blocco occidentale e blocco sovietico, Crisi internazionali, Diplomazia senza confini, L’Europa che vogliono narrare le scelte dell’Italia in politica estera, evidenziando la contingenza degli avvenimenti, i rapporti tra gli Stati, i comportamenti e i difetti dei politici. Un nucleo documentario che testimonia come la storia possa essere narrata anche attraverso la rappresentazione caricaturale dei suoi personaggi più influenti.
La mostra è stata inaugurata il 4 Dicembre 2023 con una Conferenza Stampa aperta al pubblico ed è proseguita fino al 20 Dicembre 2023.
La mostra è stata successivamente ospitata
- dal 18 Marzo all’11 Aprile presso la Biblioteca della Camera dei Deputati “Nilde Iotti”
- dal 22 Aprile al 21 Giugno presso il Palazzo Comunale di Frosinone
- dal 2 Ottobre al 20 Novembre presso l’Università degli Studi di Salerno
Promozione
Istituto Luigi Sturzo e Fondazione Hanns Seidel ltalia/Vaticano
Coordinamento scientifico e di progetto
Serena Andreotti, Luciana Devoti, Alessandra Gatta, Luigi Giorgi, Silke Schmitt
Comunicazione
Barbara Tieri, Marlis Morganti
Coordinamento organizzativo
Eventi La Fenice di Michele Palermo
Cura e allestimento
Eòo Design di Eleonora Salerno
Il progetto si è avvalso della collaborazione di Pietro Bonaccio, Vanessa Cordisco, Ettore Mattiello e di due gruppi di studenti universitari della Libera Università Maria Ss. Assunta (LUMSA) – Cenacolo di studi diplomatici e internazionali e della Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli (LUISS) – L’Ateneo. Il loro entusiasmo ha fatto sì che altri studenti si unissero e sostenessero il progetto.
Un ringraziamento particolare a Emilio Giannelli e Massimo Bucchi.