“Tanto le elezioni del 2 Giugno del 1946 quanto quelle del 18 Aprile 1948 sono state caratterizzate dalla piena libertà individuale e dal rispetto reciproco fra i partiti, non ostante l’acredine della lotta per obiettivi politici in contrasto”
Luigi Sturzo, Il metodo della libertà, Politica di questi anni consensi e critiche – Opera Omnia II serie volume 9
Repubblica 12.718.641, 54,27%; Monarchia 10.718.502, 45,73%.
Questi i risultati del referendum istituzionale che si tenne, contestualmente alle elezioni per l’Assemblea Costituente, il 2 giugno del 1946.
Elezioni che videro come primo partito la Democrazia Cristiana con 8.101.004 di voti pari al 35,21% e 207 eletti. Secondo fu il PSIUP con 4.758.129 voti pari al 20,68% con 115 deputati e terzo il PCI con 4.356.686 suffragi, pari al 18,93% e 104 parlamentari.
Con questo percorso digitale, l’Istituto Luigi Sturzo intende proporre, attraverso una selezione dal proprio materiale archivistico e bibliografico, un approfondimento sul referendum istituzionale e sulla giornata elettorale del 2 giugno, la prima a suffragio universale che vide, per la prima volta nel nostro paese, la partecipazione delle donne al voto.
I materiali selezionati, tra articoli del quotidiano “Il Popolo”, manifesti di partito, saggi di Luigi Sturzo pubblicati nell’Opera omnia, oltre a una breve testimonianza del Prof. Nicola Antonetti, vogliono evidenziare, oltre ad una valutazione generale, il modo in cui l’evento referendario venne ricordato e promosso anche negli anni seguenti, dalla Democrazia Cristiana, che ebbe un ruolo fondamentale, pur fra contraddizioni interne, nella vittoria della Repubblica.
Quella memoria, fattasi storia, contribuì all’edificazione istituzionale e sociale della libertà e della Repubblica nel tessuto vivo del paese.